«Poiché noi tutti ci riconosciamo servi, benché inutili, di un unico vero Re, Signore e Maestro»1 _senza di cui non possiamo fare nulla 2, eppure certi che nella fede in Lui nulla ci sarà impossibile 3_ riuniti oggi in pia assemblea quali membri rappresentanti di tutte le Confraternite europee, perché quali radici cristiane del nostro continente “siamo chiamati a dare anima all’Europa e ridestarne la coscienza” 4; invocato il consiglio dello Spirito Santo affinché «illumini i nostri cuori a far cosa che sia a gloria di sua Maestà e salute comune» 5
vogliamo insieme:
sancire la natura spirituale e religiosa di questo nostro istituto, così ben radicato e maturato nel seno della santa Madre Chiesa e nel sano tessuto sociale; stabilire le finalità morali e materiali che vogliamo da questo momento proporci in forma coordinata; determinare modalità e priorità, strumenti e sussidî necessari per realizzarle, nel tempo e nell’ambiente in cui viviamo e operiamo; rafforzare le sinergie attivando una solida e duratura rete di confraternite d’Europa, al fine di agevolarne lo svolgimento della missione individuale e comune.
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Quanto all’essere:
- Noi siamo docili pecore del gregge, cristiano e cattolico, che riconoscono in Gesù il Buon Pastore, nel Papa il suo Vicario in terra e capo di tutti i pastori, e che manifestano la loro fede anche con gesti e segni della Pietà Popolare; in particolare la processione quale “espressione del popolo di Dio in cammino; testimonianza di fede cristiana nell’ambito della società civile; segno del compito missionario della Chiesa” 6, come pure l’abito tipico che indossiamo, quale impronta del nostro ‘habito interiore’. 5bis
• Quali Christifideles laici, “incorporati a Cristo col battesimo e costituiti popolo di Dio, siamo resi partecipi, secondo la nostra misura, dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo” 7. Chiamati dunque alla santità per grazia, ci impegniamo a vivere, al meglio delle nostre possibilità, la chiamata specifica secondo l’indole secolare a noi propria, per contribuire al bene della città terrena ed alla crescita del Regno eterno, con «la testimonianza della vita e della parola.» 8
• Noi teniamo quale unica e infallibile fonte della Verità e del Bene cioè della fede che ci anima e della morale che guida la nostra condotta: «tutte quelle cose che sono contenute nella Parola di Dio, scritta o tramandata, vale a dire nell’unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero.» 9 Accogliamo altresì “tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal magistero della Chiesa circa la dottrina della fede e dei costumi, che sono richieste per custodire santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede.” 10
• Ispirandoci alla carità quale somma virtù cristiana, noi crediamo che scopo della nostra esistenza, come pietre vive della Chiesa, sia quello di adempiere all’imperativo di Cristo: «siate perfetti come perfetto è il Padre vostro celeste» 11, e che questo intento possa soltanto e appieno compiersi nell’appartenenza al Suo Corpo Mistico, con una testimonianza luminosa della sua misericordia e del suo amore, e nel vincolo della comunione fraterna: «perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».12
Quanto al fare:
- Certi che nell’impegno quotidiano agere sequitur esse (l’agire segue l’essere), la nostra azione non si basa su capacità o carismi straordinari, ma si alimenta dell’aspirazione all’ideale evangelico espresso nelle Beatitudini, e della sua gratuita, costante e silenziosa applicazione in molteplici e sempre nuove opere di misericordia corporale e spirituale.
- Noi intendiamo sempre operare con uno “spirito di servizio”, nell’ambito di quanto raccomanda la Dottrina Sociale della Chiesa quale compito specifico del laicato; operando cioè per la promozione: della persona umana, a partire proprio dalla formazione personale; dell’economia, che va sempre intessuta di solidarietà; della cultura, di cui preservare e valorizzare la dimensione etico-religiosa; della politica, quale mezzo materiale per realizzare una Società più equa e giusta. 13
- Ci impegniamo ad attuare, quale programma di vita personale e confraternale, il paterno invito: “attingete sempre a Cristo, sorgente inesauribile, rafforzate la vostra fede, curando la formazione spirituale, la preghiera personale e comunitaria, la liturgia. Camminate con decisione verso la santità: non accontentatevi di una vita cristiana mediocre, ma la vostra appartenenza sia di stimolo, anzitutto per voi, ad amare di più Gesù Cristo.” 14
- La molteplicità delle iniziative e delle attività che svolgiamo da quasi un millennio, che si riverbera in singolare «iridescenza di diversità e tipologie» 15: rappresenta l’effettiva realizzazione del poliedro «che raccoglie il meglio di ciascuno»16; costituisce la caratteristica specifica delle Confraternite; nonché una sorgente di perenne modernità e garanzia della profondità del nostro sensus fidei.
Quanto al volere:
- Quali ‘discepoli missionari’, fedeli sempre alla vocazione storica di Ecclesialità ed Evangelicità 17, accogliamo “con gioia e con entusiasmo” 18 anche il prioritario e urgente mandato di Missionarietà 19, che si esplica nell’immagine di Chiesa ‘in uscita’ e nel primato della carità, soprattutto verso i poveri e gli ultimi.
- Persuasi che l’Evangelizzazione rappresenti la finalità ultima di ogni opera cristiana, e che pertanto essa “coincide con la nostra stessa identità”20, ci impegniamo, ad essere “veri evangelizzatori” 19bis mediante “iniziative che siano dei ponti, delle vie per portare a Cristo, per camminare con Lui”. 19bis
- Consapevoli che “solo la stretta unione delle forze è in grado di raggiungere pienamente tutte le finalità dell’apostolato odierno e di difenderne validamente i frutti”8bis, ci impegniamo nell’immediato futuro attivarci anche come forza ordinata e unitaria, la quale _pur nel rispetto delle diverse realtà nazionali, specificità e capacità individuali_ possa agire e comunicare con una sola voce.
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Memori della chiamata ad essere «nel mondo, ma non del mondo» 21, siamo confortati e rassicurati ad intraprendere questa “nuova tappa evangelizzatrice marcata dalla gioia del Vangelo che riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù.” 22 Imploriamo fiduciosi la materna protezione della Regina Confessorum Fidei, mentre, ispirandoci al suo soave esempio, osiamo dire: «Eccoci, noi siamo i servi del Signore!».
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TITOLO E NOTE:
Il termine charta (latino: carta, scritto) si riferiva nel Medioevo a “qualsiasi documento, redatto nelle forme richieste per assicurarne l’autenticità, utile a compiere e rendere valido un negozio giuridico” (Treccani). Equivale all’inglese charter, definito come: a formal document describing the rights, aims, or principles of an organization or group of people (Webster). In italiano moderno, carta: documento, attestazione scritta oppure dichiarazione programmatica di principî.
Nella lingua inglese, l’espressione twenty-twenty (simbolo: 20/20) indica una capacità di: vision marked by facilely accurate discernment, judgment, or assessment (Webster), che nel nostro contesto assume anche una valenza “profetica”.
- “Quia unius veri regis et domini et magistri nos omnes servos licet inutiles esse cognoscimus”: è l’incipit della Charta Caritatis: famoso testo legislativo cistercense (1119), scritto con la finalità di regolare il rapporto tra i monasteri dell'Ordine e il governo dell'intero gruppo di abbazie.
- «sine me nihil potestis facere»; Gv 15,5
- «si habueritis fidem nihil impossibile erit vobis»; Mt 17,20
- Discorso di Papa Francesco al convegno “Re-Thinking Europe”; Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE); ottobre 2017
- Dalla “Regola delle Confraternità dei disciplinati”, istituita da S. Carlo Borromeo, grande riformatore e promotore delle confraternite, nel secondo Concilio Provinciale di Milano (1569)
- “Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”; della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (2002); n. 247
- Concilio Vaticano II; Costituzione dogmatica sulla Chiesa: Lumen Gentium (1964); n. 30
- Concilio Vaticano II; Decreto sull’apostolato dei laici: Apostolicam Actuositatem (1965)
- “Codice di Diritto Canonico, can 750 §1
- Codice di Diritto Canonico, can. 750 2
- «Estote ergo vos perfecti, sicut Pater vester caelestis perfectus est»; Mt 5,48
- «Ubi enim sunt duo vel tres congregati in nomine meo, ibi sum in medio eorum»; Mt 18,20
- “Dottrina Sociale ed impegno dei fedeli laici”; dal Compendio del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; Capitolo XII, n° 2 (2004).
- Omelia di Papa Francesco in occasione della “Giornata delle Confraternite e della Pietà Popolare”; Roma, 5 maggio 2013
- Espressione di S.Em. Card. Ravasi nella prolusione: “Il fondamento biblico-teologico dell’impegno laicale delle Confraternite”, rivolta alle Confraternite italiane nel corso del XXVI Cammino Nazionale (Matera, giugno 2019).
- Immagine evocata da Papa Francesco nell’enciclica Evangelii Gaudium; n. 236
- Discorso di Papa Benedetto XVI in udienza speciale: «mantenendo ben saldi i requisiti dell’evangelicità e dell’ecclesialità, le vostre Confraternite continueranno ad essere scuole popolari di fede vissuta e fucine di santità» (10-11-2007).
- “La gioia di evangelizzare”; dai Lineamenta del XIII Sinodo dei Vescovi sulla “Nuova Evangelizzazione”; n. 25 (2012)
- Esortazione di papa Francesco durante la “Giornata Mondiale della Pietà Popolare”: «Non dimenticate: evangelicità, ecclesialità, missionarietà!».
- Dal discorso di S.E.R. Mons. Rino Fisichella al primo “Forum Paneuropeo delle Confraternite” (Lugano, 15 febbraio 2020).
- «hi in mundo sunt, de mundo non sunt»; Gv 17,11.16
- Evangelii Gaudium; n. 1